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Ego - Emiliano Carlucci's Blog

Pensieri sparsi di un ramingo digitale

Bye Bye GoAdv

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 Settembre 2003. Ero stanco della pubblicità tradizionale. Vendere pagine di quotidiani, cartelli pubblicitari, radiocomunicati e spot televisivi, millantandone gli improbabili OTS e decantandone l'efficacia, era deprimente. Fare l'account nella vecchia e stanca industria pubblicitaria non era decisamente il mio mestiere. Così iniziai a guardarmi intorno e mi imbattei in due realtà interessanti. Ad Maiora e ADVance. Feci il colloquio in entrambe e rimasi favorevolmente colpito dall'entusiasmo e dalla forza persuasiva di Salvatore Esposito e Luca Ascani. A ottobre ricevetti un'offerta da loro. Contratto a progetto. Compenso adeguato a una start-up (basso), ma possibilità di farlo impennare se le cose fossero andate in un certo modo. Insomma, era una sfida. Accettai. Insieme a Salvatore, eravamo in 4 a lavorare al progetto GoAdv. Gli altri, fra cui Luca, erano occupati a portare avanti ADVance. La sede era un appartamento in Prati a Roma. Probabilmente un ex studio legale trasformato in un italianissimo "garage" in puro stile Silicon Valley. Agosto 2010. Dopo 7 anni GoAdv è diventata un'azienda da oltre 40 milioni di fatturato e più di 100 dipendenti sparsi nelle 4 sedi di Roma, Milano, Dublino e Manila. Nel corso degli anni ho gestito un team di oltre 50 persone e aperto la sede di Dublino. Una bella soddisfazione, ma anche una grossa responsabilità. Mi sono divertito e insieme dannato l'anima. GoAdv la sentivo un po' anche mia, nonostante l'azienda abbia fatto (inconsapevolmente) di tutto per allontanare i dipendenti e buona parte del management dalle sue sorti. Nessuno da biasimare, per carità. Semplicemente credo sia la naturale evoluzione di una realtà nata in uno "scantinato" e diventata in brevissimo tempo una multinazionale. E così, com'è normale che sia dopo molti (forse troppi) anni di "militanza", ho iniziato a domandarmi: poi? Già, poi. E per come sono fatto io, quando inizio a pormi simili domande, vuol dire che i giochi sono finiti. Così, dopo non pochi dubbi e titubanze, mi sono dimesso e ho iniziato, insieme ad altri 3 colleghi e amici, un'avventura che mi auguro possa diventare una storia di successo. Fra qualche settimana svelerò maggiori dettagli sulla mia nuova venture. Non prima di aver terminato la faticosa fase di start-up e aver sistematizzato alcune idee. Per ora lascio il logo a mo di teaser e saluto GoAdv, senza rimorsi né rimpianti. Bye bye e... in bocca al lupo!

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A
GoAdv è una bella realtà e Luca e Salvatore troppo in gamba per una fesseria del genere ci sta invece che 7 anni in internet sono un'eternità, le aziende crescono e si rinnovano, nuovi progetti partono etc etc insomma c'est la vie...in bocca al lupo a tutti enjoy!
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E
Sicuramente hai malinterpretato il concetto di "suicidio". Lasciami spiegare meglio (dopodiché sono disponibile a parlarne quando vuoi).Stavo semplicemente rispondendo al misterioso Mida, il quale ha fatto un nemmeno troppo velato riferimento a fantomatiche pratiche di mobbing perpetrate dall'azienda per effettuare ricambi generazionali. Ho ribadito che mi sentivo di escludere categoricamente una cosa simile, non solo per quanto riguarda me e i miei soci, ma anche altre persone e manager che in passato sono state in GoAdv. Reputo, infatti, te e Luca persone troppo intelligenti per commettere un errore del genere: che messaggio sarebbe, infatti, per chi rimane? Quindi la mia espressione "suicidio collettivo" era relativa ad una supposizione di Mida che, a mio avviso, non corrisponde al vero.Resta una frase che ribadisco e che non trovo affatto scandalosa né amara:"nonostante l’azienda abbia fatto (inconsapevolmente) di tutto per allontanare i dipendenti e buona parte del management dalle sue sorti"Mi pare di aver già spiegato nel post che trovo normale un fatto del genere, considerando che parliamo di una società che in 7 anni è diventata una realtà di livello internazionale, con tutti i problemi gestionali legati ad una crescita così rapida. Quindi niente colpe da distribuire e tutte le attenuanti del caso ;-)P.S.: Dopo 9 anni la cabala doveva darvi ragione!!!
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S
Leggo oggi questo post, che mi lascia un po' con l'amaro in bocca, ma forse ho interpretato male i tuoi concetti. Magari avremo modo di chiarirci prima o poi (mandami una email, non ti risponderò più qui).Volevo solo puntualizzare tre cose:1. E' vero che sono andate vie 5/6 persone negli ultimi mesi nella sede romana (vado a memoria), ma come sai in 4 hanno deciso di mettersi assieme per un'altra attività;2. Mediamente le persone che hanno lasciato lavoravano in GoAdv da 5 anni, un'eternità per il nostro settore. E' normale che si cerchino altri stimoli che magari non si trovano più in un'azienda che è cambiata.3. Ho la presunzione di pensare che l'azienda e gli assets che abbiamo creato siano in grado di sopravvivere ad un piccolo gruppo di giovani e capaci professionisti che ne hanno fatto parte, e quindi non riesco a vedere il suicidio collettivo. Il tempo dirà se saremo in grado di "sopravvivere" al tentato suicidio, nell'interesse di tutti i soci :O.Approfitto per salutarti con un caloroso Forza Napoli!
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E
Non ho mai percepito situazioni di mobbing (diamo un nome alle cose) nei confronti dei manager che hanno lasciato GoAdv in precedenza, né tantomeno nei miei confronti o nei confronti di chi ha lasciato GoAdv ultimamente (e sono in tanti). Conosco Luca e Salvatore e li reputo troppo intelligenti per commettere CONSAPEVOLMENTE un suicidio collettivo di tale portata :-)The rest is silence.
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M
infatti mi riferivo alla seconda ipotesi, di per sè legittima: ecco, in quel caso lo "scoramento" del personale può essere una strategia come un altra per stimolare le dimissioni (quindi addio pacifico) e scongiurare casini post - licenziamento, con i costi conseguenti.Ma, ripeto, certamente non era questo il caso, anche se non conosco i dettagli
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